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Capo Teulada - Porto Pino - Sant'Antioco - Isola di San Pietro - Porto Flavia

Antichi fenici e romani hanno lasciato tracce indelebili lungo la costa del Sulcis. Scogliere a picco sul mare, torri di avvistamento e resti di antiche miniere raccontano storie millenarie. Un viaggio nel tempo tra natura e cultura, tra calette nascoste e spiagge dorate, dove il mare cristallino e vecchi borghi sono autentici protagonisti.

24 - 31 Maggio 2025

Il Sulcis-Iglesiente: un mosaico di storia, cultura e natura.

Quando si parla di Sardegna spesso i diportisti pensano subito alla Costa Smeralda, alle Bocche di Bonifacio, alle rocce di granito gallurese e ai porti lussuosi che ospitano le regate più esclusive.

L’isola sarda tuttavia ha una zona altrettanto ricca di suggestioni, il Sulcis Iglesiente. La sua costa, che sorge nel sud-ovest della Sardegna, è un tesoro nascosto di natura selvaggia e storia millenaria.

Il litorale frastagliato offre un paesaggio unico, con calette isolate, scogliere a picco sul mare e spiagge di sabbia fine tra le quali spicca la spiaggia di Porto Pino.

L'entroterra è caratterizzato da montagne granitiche, antiche miniere e borghi medievali come Iglesias, un vero e proprio museo a cielo aperto.

Il mare cristallino è l'habitat ideale per numerose specie marine, rendendo questo tratto di costa un paradiso per gli amanti del mare e dello snorkeling.

La storia millenaria del territorio è testimoniata dai numerosi siti archeologici, come le necropoli fenicie di Nora od il Tempio di Antas a Frùmini Majori.

La costa del Sulcis Iglesiente è un luogo ideale per chi cerca una vacanza all'insegna della natura, della cultura e del relax.

La Navigazione

Navigare nel Mediterraneo, cenare davanti al tramonto e dormire in rada ...

 

La navigazione sarà presumibilmente a bordo di 44/46 piedi e dipenderà dalle dispobilità delle imbarcazioni e dal numero dei partecipanti. Le soste per il pranzo permetteranno di rilassarsi e fare bellissimi bagni. Le notti in porto verranno decise solo se le condizioni meteo non permetteranno diversamente, anche perché non vale la pena perdersi la tranquillità che solo una rada può dare.

 

Il Capobarca del Quadrante Capitolino sarà il responsabile della navigazione ed il perimetro potrà subire variazioni in funzione del meteo. I luogo di imbarco e sbarco sarà Cagliari.

Fondata dai Fenici, Cagliari ha visto il passaggio di Romani, Vandali, Bizantini e Aragonesi. Il Castello, cuore medievale, domina la città.

Spiagge, musei e una gastronomia ricca ne fanno una meta affascinante, un mix unico di storia, arte e vita moderna.

Da non perdere la necropoli punica di Tuvixeddu, l'Anfiteatro romano e la Cattedrale di Santa Maria. Cagliari è una vera perla di cultura, dove ogni angolo racconta una storia.

La posizione strategica di Cagliari, affacciata sul Mar Mediterraneo, la rende una meta ideale per gli amanti del mare e costituisce un perfetto porto di partenza per esplorare le suggestive coste del sud della Sardegna.

Il Programma
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Sabato 24 maggio: Cagliari
La base di imbarco è la Marina di Cagliari che si trova nel nucleo storico del Porto. Siamo in pieno centro cittadino, a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria e a soli 10 minuti di auto dall’aeroporto. Preso posto in cabina e sistemata la cambusa ci si può dedicare a una appassionata visita di Cagliari e cenare in un tipico locale. Notte in porto.


Domenica 25 maggio: Cagliari - Capo Teulada - 30 nm
Salpiamo in direzione Sud Ovest con sosta pranzo nella rada di Pula e poi rotta verso un vero gioiello della costa del Sulcis: Teulada. Adagiata su un fondo valle racchiuso dai rilievi incontaminati, Teulada è un borgo marinaro dove strapiombi si alternano a cale di sabbia chiara e soffice. Per l’ormeggio in porto si può contare sulla Marina di Teulada, chiamata anche “Su Porto Nou”.

Lunedi 26 maggio: Capo Teulada - Calasetta (Sant’Antioco) - 35 nm
Sempre rimanendo nell’arcipelago del Sulcis, dopo la sosta pranzo nella rada di Cocquaddas, mettiamo la prua nell’estremo SE della Sardegna, dove ci aspetta un altro borgo affascinante per storia, tradizione, cucina marinara e spiagge da sogno. Si tratta di Calasetta, nella punta più nord occidentale dell’Isola di Sant’Antioco. La darsena turistica si apre ad ovest del porto commerciale con 8 pontili galleggianti protetti da un molo di sopraflutto.
Curiosa è la storia di Calasetta che inizia nel 1769 quando 38 famiglie di pescatori di corallo originarie di Pegli ma provenienti dall’isola tunisina di Tabarka, già fondatrici di Carloforte, popolarono questa costa. Le originarie caratteristiche tabarchine e liguri sono ancora oggi immutate, così come la lingua.

Martedi 27 maggio: Calasetta - Porto Flavia - Carloforte - 28nm
Rotta verso il Faraglione Pan di Zucchero "Concali su Terràinu".

Sulla costa rocciosa, poche centinaia di metri a est, si affaccia lo sbocco dell'affascinante sito minerario Porto Flavia, luogo di ancoraggio in una perfetta solitudine.
Pur essendo stato un sito minerario importantissimo, la struttura a picco sulla rocca non era una miniera, bensì di un porto d'imbarco del materiale estratto dalle miniere vicine. Fu progettato dall'ingegnere veneziano Cesare Vecelli e realizzato nel 1924, e prese il nome dalla figlia primogenita dell'ingegnere stesso. La struttura, vista dal mare, è sorprendente e di grande suggestione.
Dopo pranzo rotta su Carloforte.
Carlorforte sorge sull’Isola di San Pietro e ne rappresenta una vera chicca, e non solo per lo scenario naturale. Questo incantevole borgo marinaro venne fondato durante il regno di Carlo Emanuele III da una colonia di pescatori liguri provenienti da Tabarka, un’isola al largo della Tunisia. L’origine ligure dei suoi abitanti, così come i richiami alla cultura tunisina, la si può riscontrare nel dialetto locale, nelle tradizioni, nei costumi e nella stessa urbanistica del paese.
Le barche dei pescatori rimandano a queste influenze. Il porto di Carloforte si trova sulla costa Est dell’Isola di San Pietro ed è protetto da due moli dai venti di Nord Ovest e Sud Est. Offre circa 600 posti barca e tutti i servizi nautici. L’unico accorgimento è la massima attenzione nell’attraversare il canale di San Pietro, ricco di secche e bassi fondali.

 

Mercoledì 28 maggio: Carloforte - Porto Pino - 21 nm
Lasciamo Carloforte e rimettiamo la prua verso Sud con destinazione un’altra abbagliante perla del Mediterraneo: Porto Pino.
Un ecosistema in perfetto equilibrio tra spiagge candide che si immergono nelle tonalità azzurre del mare, dune maestose di sabbia finissima, calette di sabbia rosa con fondali limpidi, placide lagune e un bosco di rarissimi pini (da cui il nome) d’Aleppo ad offrire riparo dalla calura estiva.
L’enorme insenatura si estende per oltre 6 chilometri, di cui quattro di distese sabbiose, divise in tre porzioni. La prima spiaggia, lunga circa 600 metri, è compresa tra due argini rocciosi, fornita di servizi. Oltre il primo tratto si estende a perdita d’occhio la seconda spiaggia, lunga circa 2 chilometri di sabbia bianchissima, incastonata fra pineta e gli stagni di Maestrale e di is Brebeis. È meno frequentata, riservata e rilassante. La terza porzione sono is Arenas Biancas, un chilometro di morbide e candide colline sabbiose che sfiorano i 30 metri che svettano nel territorio confinante di Teulada, all’interno del poligono militare Nato. L’accesso qui è limitato ai soli mesi estivi.
Il fondale di tutto il litorale è sabbioso e degrada lentamente. Per decine di metri l’acqua è bassissima, ideale per sostare all’ancora, dedicarsi allo snorkeling, la pesca sportiva e  sports acquatici. Nella zona delle lagune è infine possibile ammirare con facilità i famosi fenicotteri rosa.
Alle spalle della spiaggia si estende l’area lagunare composta da cinque stagni separati fra loro da cordoni sabbiosi. Questi sono usati sia per l’allevamento di muggini e anguille che come bacino di prima evaporazione per la salina di Sant’Antioco. I fondali bassi sono dimora estiva come detto di fenicotteri rosa ma anche di numerosi martin pescatore. Laddove sono più profondi, si vedono aironi, folaghe e gabbiani reali. Nell’entroterra si può visitare il borgo di Sant’Anna Arresi con il suo centro grazioso. Da non perdere infine le famose Nuraghe Arresi, due chiesette e il villaggio archeologico di Coi Casu.

Giovedì 29 maggio: Porto Pino - Chia 20 - nm
Da Porto Pino navighiamo verso Chia, frazione costiera del comune di Domus de Maria. Storicamente il villaggio di Chia è stato un importante centro fenicio e poi romano col nome di Bithia, che si trovava in una piccola insenatura. Qui oggi è presente la Torre di Chia, realizzata tra il 1578 e il 1592 per volere del Vicerè De Moncada al fine di contrastare i frequenti sbarchi di predoni nordafricani. La sua posizione consentiva il controllo degli approdi limitrofi, dell’antico centro di Chia e della foce del Rio omonimo, che rappresentava un’importante fonte di approvvigionamento idrico per gli invasori. Tutto intorno spicca una fitta vegetazione e una serie di baie lambite da un mare verde smeraldo.
In successione troviamo le spiagge di Sa Tuerra, Porto Campana, Spiaggia de su Sali ed infine Su Giudeu, la più bella di tutte. Quest’ultima, chiamata anche “spiaggia de S’Abba Durci”, è una lunga distesa di candida sabbia circondata da alte dune ricoperte di ginepri secolari che con le loro forme creano un paesaggio particolarmente suggestivo.
Sul retro di questo litorale si trova lo Stagno di Spartivento, una preziosa oasi naturalistica che fa da habitat a numerose specie animali. Davanti alla spiaggia di Su Giudeu, a brevissima distanza dalla riva, si trova un isolotto facilmente raggiungibile per il basso fondale che la separa dalla terraferma. Nella parte più occidentale della costa si trova invece la spiaggia di Cala Cipolla. Da qui parte un panoramico sentiero permette di raggiungere il Faro di Capo Spartivento, dalla cui sommità si domina l’intera costa meridionale del Sulcis. Il faro di capo Spartivento è stato costruito nel 1866, ed è quindi tra i fari più antichi della Sardegna e tuttora in funzione. È raggiungibile dalla spiaggia di Baia Chia tramite una strada sterrata lunga quattro chilometri. Battuta spesso dal Maestrale, Chia è anche meta ideale dei surfisti che possono esibirsi in spettacolari acrobazie.

Venerdì 30 maggio: Chia - Pula - Cagliari - 25 nm
La nostra crociera nel Sud della Sardegna volge al termine ma prima del rientro alla base nautica di Cagliari c’è tempo per esplorare un altro piccolo tesoro naturalistico e storico: Pula. La baia si riconosce da lontano per la chiesetta di Sant’Efisio, luogo di martirio del santo guerriero rievocato ogni 3 maggio nella Festa di sant’Efisio, cui la popolazione pulese è straordinariamente devota. Per l’ormeggio si può scegliere tra Cala Verde, una darsena privata protette dai venti di Maestrale, Libeccio e Grecale, oppure in una delle tante calette di sabbia bianca e granito rosa che si susseguono lungo litorale di Santa Margherita di Pula (Cala Marina, Cala Bernardini e Cala d’Ostia).
Merita una visita il Parco Archeologico di Nora, dove ammirare le rovine della prima città fenicia in Sardegna (VIII secolo a.C.), poi fiorente centro punico e successivamente conquistato dai romani nel I d.C. Si possono fare eccellenti escursioni naturalistiche nella pineta che circonda il parco camminando tra stagni popolati da uccelli migratori, boschi di lecci e conifere e famiglie di cervi e daini.
Al termine della giornata si farà rientro al Porto di Cagliari dove si trascorrerà la notte.

Sabato 31 maggio: Cagliari
Sbarco entro le ore 09.00am.

Per le quote di partecipazione clicca qui

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